La storia

Il Barone Giovanni Francesco Giuseppe Martinez

Nato a Genova nel 1793 e morto celibe a 83 anni, il 10 luglio 1876, era un ricchissimo proprietario di case e poderi a Genova, in Piemonte e in Sicilia.
Un gentiluomo austero e schivo, parsimonioso ma animato da una fede profonda e da una carità nascosta, che si rivelò soltanto al momento della morte: con il suo testamento riservò gran parte dei suoi beni in beneficenza, diventando uno dei più generosi filantropi genovesi.

Un lascito prezioso

Gli esecutori testamentari poterono utilizzare una somma di 1.400.000 lire per “un’opera di beneficenza a loro scelta”. Memori di quanto espresso in vita dal Barone, decisero di costruire una fondazione di ispirazione cristiana che ospitasse “persone povere d’ambo i sessi, di avanzata età, di condizione civile e buoni costumi, di onesta fama e buona condotta ed inabili al lavoro”.

Lo Statuto dell’Opera Pia fu approvato il 13 marzo 1884.

La nascita

La prima sede individuata era l’ex abbazia di S. Maria del Prato, in Albaro, ma per opposizioni delle Autorità al progetto si decise in seguito di acquistare un’area edificabile dalle Suore Domenicane di N.S. del Monte. La zona si trovava tra il loro monastero e la chiesa parrocchiale di S. Fruttuoso.
Il nuovo istituto fu così edificato su progetto dell’Ing. Carlo Vassallo, con criteri di funzionalità ma anche di estetica signorile.

Il 20 novembre 1888 venne posata la prima pietra del Pio Ricovero Martinez, che venne aperto dopo 18 mesi, nel novembre 1890, ma solennemente inaugurato il 16 luglio 1892, festa della Madonna del Carmine, alla quale è dedicata la Cappella interna.
Nell’atrio dell’Istituto è presente ancora oggi una statua del fondatore, il Barone Martinez, che veglia sulla sua opera.

Fonti: “Da Tarragona a Terralba – Storia del territorio di San Fruttuoso in Genova”, Giulio Venturini, 2014 – “La beneficenza genovese” – Federico Donaver, 1896